Dal Corriere della Sera del 11 ottobre 2013
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Al momento sono alle prese con una proposta di progetto per uno studio legale.
Si deve progettare lo spazio per un giovane e brillante avvocato penalista che vuole mettersi in proprio e portare con sé alcuni colleghi, in questa proposta mi affianca un collega architetto, Stefano Viganò.
Ecco una prima proposta ed alcune immagini suggestive di quello che ci è venuto in mente.
Il lavoro è solo all’inizio e tutto può ancora succedere, spero di andare avanti e pubblicare le tappe che il progetto passerà prima di essere portato a conclusione.
A seguito di una richiesta in tal senso riporto qui la normativa relativa al recupero sottotetti per la regione Lombardia.
Bisogna tenere presente che il recupero è condizionato anche dalle normative locali/comunali e che, quindi, la legislazione regionale può subire delle restrizioni o essere soggetta a particolari vincoli. Questi vanno verificati di volta in volta.
leggi regionali – Regione Lombardia
Legge Regionale 15/07/1996, n.15 Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti
Legge Regionale 11/03/2005, n.12 – Legge per il governo del territorio abitativo dei sottotetti esistenti
Legge Regionale 27/12/2005 n. 20 – Modifiche alla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio), in materia di recupero abitativo dei sottotetti esistenti
FINITURE
Facciamo un breve aggiornamento sui lavori. Dopo le opere in muratura e la posa dei cartongessi, che hanno ridisegnato la forma degli ambienti, siamo arrivati alle prime fasi di finitura.
Sono le fasi più interessanti perchè, finalmente, tutte le scelte attuate (sanitari, rivestimenti, colori, etc…) inizano a prendere forma.
Un buon risultato finale è garantito solo da una grande attenzione, posta sin dalle prime fasi della progettazione, all’accostamento di materiali, forme e colori. In questo progetto abbiamo deciso di utilizzare poche variabili; avremo infatti un solo tipo di pavimento per tutti i locali, compresa la cucina ed il bagno, e sarà un parquet. Poche nuance di colore sulle pareti: color crema e sfumature di verde muschio e poi il bianco.
Il parquet scelto è un Thermo Frassino, ovvero un frassino trattato termicamente alla temperatura di 190°C perchè sia resistente all’umidità ed all’acqua, idoneo quindi all’utilizzo in ambienti umidi come bagno e cucina.
La scelta di estendere il parquet anche al pavimento dei bagni ci ha suggerito di non utilizzare un rivestimento a parete di tipo tradizionale, ma di trattare la maggior parte delle pareti con una finitura a smalto, limitando le superfici rivestite di mosaico vetroso color bianco della ditta Trend, solo ad alcune zone (nella doccia e dietro i due lavabi) per suggerire un ambiente meno convenzionale, quasi una estensione della zona giorno.
I sanitari scelti sono della ditta Catalano, serie Polis, mentre le rubinetterie sono Ideal Standard, Ceramix Blu.
L’illuminazione è garantita da faretti alogeni, incassati nel controsoffitto e posizionati in corrispondenza dei sanitari. Nella doccia è presente un faretto stagno; tutti i corpi illuminanti sono smaltati bianchi per legare con il colore del bagno. Sugli specchi, che occuperanno tutta la parete sopra ai due lavabi, verranno posizionate dei punti luce lineari, tubi al neon con luce calda, modello c2. di Viabbizuno.
Fornitori:
MURATURE ED IMPIANTI
Impianto elettrico
Durante le vacanze di natale i lavori non si sono fermati e, finite le demolizioni, sono stati edificati i nuovi tramezzi in muratura, è stato preparato il nuovo impianto elettrico per l’infilaggio dei cavi, è stata fatta la predisposizione dell’impianto di condizionamento e sono stati gettati i nuovi massetti, su cui verrà posato il pavimento. Negli ultimi giorni inoltre è stata montate le struttura metalliche per i cartongessi, la cui posa inizierà a breve.
L’impianto elettrico è stato pensato per essere flessibile, così come il distributivo dell’appartamento. La camera ricavata dalla divisione del soggiorno originario, potrà essere utilizzata sia come camera da letto, sia come studio, sia come estensione del salone. Relativamente ai punti luce, per l’ingresso è stata prevista un’illuminazione tramite faretti incassati nel controsoffitto in cartongesso; la cucina sarà illuminata da lampade lineari al neon (caldo) posizionate sopra i pensili e da alcune sospensioni situate sul tavolo da pranzo e sul lavello. In soggiorno sono state previsti punti luce a parete ed una presa comandata per una piantana alogena, mentre nella seconda camera è presente un punto luce centrale e soffitto e delle prese comandate per poter far fronte a vari utilizzi dello spazio. Il corridoio verrà illuminato da una lampada alogena a parete, mentre per la camera da letto patronale sono state previste delle appliques sulla parete del letto ed una presa comandata. Nei bagni sono invece previsti faretti da incasso posizionati in corrispondenza dei sanitari ed un faretto stagno nella doccia.
DEMOLIZIONI
I lavori di ristrutturazione procedono.
Sono state portate a termine tutte le demolizioni previste, come descritto nella tavola dei “gialli e dei rossi”, dove le demolizioni sono in colore giallo e le ricostruzioni in rosso.
Le demolizioni interessano limitate porzioni di tavolati interni, poichè il distributivo resta abbastanza fedele all’originale. Le nuove costruzioni sono anch’esse limitate a piccole porzioni di muro.
Oltre alle demolizioni è stata effettuata la rimozione delle finiture, piastrelle a parete e pavimento, e la demolizione dei massetti sottostanti.
Con la rimozione dei pavimenti si è scoperto un secondo strato di pavimentazione. Le pavimentazioni originali erano costituite da quadrotti di marmo bianco 20 x 20 cm, in cucina ed in bagno, mentre in ingresso ed in corridoio era stata posata una palladiana di conci di marmo bianco, tipologia di pavimento molto in uso negli anni ’50, epoca a cui risale l’appartamento. Il salotto e la camera da letto erano invece pavimentati in parquet inchiodato, dei quali le demolizioni hanno portato alla luce i magatelli, mentre le assi di legno risultano essere state rimosse all’epoca della prima ristrutturazione. Nel complesso, dopo la prima ristrutturzione, il pavimento era diventato più alto di circa 2 cm rispetto al pavimento originario. Questo dislivello aveva creato un gradino tra la quota del pianerottolo esterno alla porta d’ingresso ed il pavimento dell’appartamento. Con la ristrutturazione attuale verrà ripristinata la quota originaria, in modo da ricreare continuità di quota con il pianerottolo condominiale.
A demolizioni completate si procederà con la costruzione dei nuovi tavolati, con esclusione dei muri del soggiorno e del disimpegno. Questi ultimi verranno realizzati in cartongesso, in una fase successiva. Quindi si inizierà il tracciamento degli impianti elettrico ed idrico-sanitario.
IL PROGETTO
Nelle prime fasi progettuali sono state ipotizzate diverse soluzioni di distributivo interno, comportanti differenti costi di realizzazione.
Sono state quindi elaborate tre varianti di soluzione visibili nella galleria di immagini (A, B e C).
Le tre soluzioni differiscono per la configurazione della zona giorno/cucina e sono pensate per tre diversi target di fruitore finale.
La soluzione A è pensata per una famiglia con figli, per la quale è necessario avere due camere da letto e due bagni; l’originario soggiorno viene suddiviso in due parti, una più ampia per la zona salotto/pranzo, una più contenuta per la seconda camera da letto; dall’unico bagno esistente vengono ricavati due bagni, uno principale ed uno di servizio che condividono la zona doccia, permettendo di contenere gli spazi per i servizi.
La soluzione B è destinata ad una coppia senza figli o ad un single, ma mantiene una certa flessibilità di utilizzo. La seconda camera da letto rimane opzionale ed il soggiorno può essere vissuto sia come un unico grande spazio che come ambienti separati, con la semplice apertura e chiusura di due grandi porte scorrevoli. Il divisorio è creato tramite un mobile in cartongesso che ingloba le porte. Anche in questo caso il bagno viene diviso in due bagni separati.
Sia la soluzione A che la B prevedono che la cucina sia a vista, non separata dalla zona giorno ma collegata in un susseguirsi di spazi che contano anche l’ingresso e la sala da pranzo; per ottenere più spazio la zona lavanderia, originariamente vicino alla loggia, viene eliminata e fusa con la cucina.
La soluzione C è la più conservativa ed economica. Le modifiche al distributivo sono minime, l’appartamento è destinato ad una coppia senza figli o ad un single; la zona giorno resta indivisa, a costituire un grande e luminoso ambiente. Il bagno viene comunque suddiviso per creare un secondo servizio per gli ospiti, mentre la cucina resta separata dagli altri ambienti. Il bagnetto nei pressi della loggia assume la funzione di lavanderia/dispensa a servizio della cucina.
Il progetto finale è un’evoluzione della soluzione B, ne mantiene tutte le caratteristiche, ma semplifica la suddivisione della zona giorno, sostituendo alle due porte esterne ed alla libreria una grande doppia porta scorrevole centrale.
STATO DI FATTO
A Milano, vicino piazza della Repubblica, sono partiti i lavori di ristrutturazione di un appartamento di circa 100 mq situato in una palazzina degli anni ’50.
In questo Blog illustreremo tutte le fasi di cantiere, dallo stato di fatto iniziale ai lavori completati, cercando di spiegare cosa stiamo facendo.
L’appartamento è situato su di un unico livello ed è costituito da un ingresso, un soggiorno doppio, una camera, un bagno padronale, un corridoio con armadio a muro, una cucina ed una lavanderia. Oggi si presenta in cattive condizioni di manutenzione, a causa di un lungo periodo in cui non è stato abitato e per le infiltrazioni d’acqua che si sono succedute a causa di un lavoro di ristrutturazione al piano superiore.
Le pavimentazioni non sono quelle originali. In un precedente intervento i parquet, le palladiane ed il mosaico di marmo bianco, tipici dell’architettura di quel periodo, sono stati ricoperti da uno strato di piastrelle in monocottura. I materiali d’epoca sono ancora presenti sotto le piastrelle, in quanto non sono mai stati rimossi; in un primo momento si è pensato di recuperarli, rimuovendo il secondo strato di pavimento, ma la cosa non sarà possibile in quanto si rende necessario anche il rifacimento degli impianti e conseguentemente dei massetti. Inoltre le infiltrazioni hanno ammalorato gli intonaci che tendono a staccarsi, sarà quindi necessario il loro rifacimento su grandi porzioni di parete.
Le porte, accorciate in passato per adattarsi al livello del pavimento attuale, saranno quindi sostituite.
Anche in bagno è stato riscontrato un secondo strato di piastrelle sovrapposto a quello originale.
Casale di campagna.
Questo è stato un articolato progetto di recupero e parziale ricostruzione di una cascina dell’oltrepò pavese. Il cascinale si presentava in condizioni molto degradate, il terreno era stato trasformato quaranta anni fa in un allevamento per 400 maiali, mentre l’abitazione principale non era mai stata abitata negli ultimi sessanta anni almeno. L’ala posteriore al contrario era utilizzata come seconda casa, ma aveva subito dei cedimenti strutturali e doveva essere sostanzialmente rifatta.
Il progetto si è basato sull’idea di riproporre, nel nuovo edificio, la struttura del complesso come un insieme di unità distinte affiancatesi nel tempo. Assolvono a questa funzione i “giunti” in vetro che separano i vari elementi della casa.
L’aspetto estetico è dato dai materiali del luogo riutilizzati e riciclati dalle preesistenze, ma interpretati in modo contemporaneo, con un sapore “americano” nelle grandi finestrature e nella stretta interrelazione tra interno ed esterno.
Superficie abitabile: 200 mq
Superficie non abitabile: 160 mq
Tipologia: Villa unifamiliare
Luogo: Oltrepò Pavese
Struttura: Muratura portante in pietra, con solai in legno